Chiesa di San Giorgio

Notizie storiche


Secolo

entro il IX secolo

Data (fondazione)

ignota, entro il IX secolo

Uso storico

Chiesa parrocchiale e sede dei Consoli dei Placiti (XII secolo).

Storia

Il culto di san Giorgio a Genova ha origini molto antiche: fu probabilmente introdotto durante la guerra gotica nel IV secolo e acquistò tale importanza da far assurgere il santo a primo patrono della città; per molti secoli la chiesa conservò infatti il privilegio di custodire il “vexillum” di Genova, lo stendardo militare della Repubblica che reca l'effigie di San Giorgio. Le prime notizie certe relative alla chiesa riportano che essa era compresa nelle mura cittadine già nel IX secolo e che nel 964 il vescovo di Genova, Teodolfo, permutò una parte del terreno della primitiva fondazione dell'edificio con altri beni in Val di Lavagna, appartenenti a un certo Eldeprando. Dopo il 1133 la chiesa divenne parrocchia. Nel 1142 il prevosto di san Giorgio incorse in una disputa con i canonici di Santa Maria di Castello, che protestavano per la dedicazione - in San Giorgio appunto - di un altare alla Madonna, il cui culto era rivendicato da essi come esclusivo; così papa Urbano III interdì l'altare, che fu quindi intitolato a Santa Seraffa. Grazie alla dignità patronale del santo titolare, alla chiesa di San Giorgio erano destinate le offerte e le celebrazioni connesse con l'attività militare della Repubblica. Nel 1190 la chiesa fu inserita tra le sedi dei Consoli dei Placiti, insieme con il palazzo arcivescovile e le chiese di Santa Maria di Castello e San Donato. L'intitolazione di un altare a San Giovanni Battista fu iniziativa pubblica, per celebrare la vittoria genovese nella battaglia navale di Pola contro i Veneziani, sotto la guida di Luciano Doria. Nel Quattrocento l'edificio andò incontro a un lento decadimento, finché nel secolo successivo non si ritenne addirittura necessaria la chiusura al pubblico; in pieno clima post-tridentino, i parrocchiani ottennero il giuspatronato con bolla papale del 9 agosto 1565 come riconoscimento all'impegno di ricostruire la chiesa, ormai in rovina. La bolla di Urbano VIII del 1629 mise fine a una disputa tra il parroco di San Giorgio e l'ordine Teatino, di recente insediatosi a Genova nella chiesa di San Siro; il papa e i giuspatroni di San Giorgio si pronunciarono in favore dei secondi, ai quali fu concesso il possesso della chiesa e dell'intera parrocchia (l'effettivo insediamento avvenne però nel 1660). Fu dopo questi eventi che San Giorgio assunse la sua facies attuale. Grazie al cospicuo lascito del novizio Andrea Dadieci, i Teatini poterono infatti intraprendere un'imponente opera di ristrutturazione che coinvolse non solo l'edificio della chiesa, ma anche il contesto della piazza, con la vicina chiesa di Santa Maria Immacolata e San Torpete (riedificata intorno al 1680) e l'edificio adibito a convento con il campanile; il nuovo complesso presenta i caratteri dell'architettura barocca. I lavori per la chiesa furono realizzati tra il 1695 e il 1700, anno giubilare al quale risale la seconda consacrazione. L'ultimo parroco teatino fu padre Leandro Nasi († 1800), al quale succedette il primo prete secolare, il Reverendo Gerolamo Vannenes. Dopo il bombardamento notturno tra il 13 e il 14 agosto 1944, la fiancata destra venne sfondata completamente in corrispondenza dell'altare della Madonna della Misericordia, che perse così l'affresco di Giuseppe Isola con le figure di Ester e Assuero; seguì una graduale e complessiva opera di restauro. La parrocchia di San Giorgio cessò del tutto la sua attività nel 1961 e l'attuale rettore è il parroco di San Lorenzo. L'attività religiosa è molto ridotta: si celebra una messa ogni mattina e particolarmente solenne è quella del 23 aprile di ogni anno, nel giorno di San Giorgio.

 

Struttura architettonica

Esterni

Contesto: la chiesa fu eretta nell'area dell'antico Forum Sancti Georgii, che fin dalle epoche romana e bizantina (III-VII secolo) fu uno dei principali luoghi cittadini in cui si praticava l'esercizio delle attività mercantili e un punto nevralgico d'incontro per forestieri e viaggiatori, grazie alla sua posizione strategica tra il fronte del porto e il castrum, il nucleo abitativo più antico della città. Edificio: nulla rimane dell'edificio primitivo, la facies attuale si deve alla ristrutturazione seicentesca intrapresa dai padri Teatini e realizzata dall'architetto Giacomo Lagomaggiore. La costruzione, a pianta ottagonale, si presenta con cupola rotonda (parzialmente crollata nel 1821 e ricostruita nel 1825) e facciata curvilinea, rifatta a metà dell'Ottocento e decorata in stile neoclassico. Il campanile, riadattamento della torre medievale degli Alberici, fu incorporato all'edificio che alla fine del Seicento fu restaurato a convento. La chiesa subì gravissimi danni dal bombardamento notturno del 13 e 14 agosto 1944, per cui fu necessario un restauro generale. Portale: nel 1147, di ritorno dall'impresa che guadagnò a Genova la presa di Almeria, il sacerdote Vassallo recò con sé due porte bronzee per il portale maggiore di San Giorgio; tali porte risultano scomparse entro il 1537.

Interni

Entrando in chiesa e percorrendola da destra, la prima cappella è dedicata a Santa Caterina da Genova: l'altare marmoreo accoglie l'ancona attribuita a Domenico Guidobono con il Christus patiens e Santa Caterina da Genova. La cappella successiva è quella della Madonna della Misericordia, con la statua che la rappresenta e una lapide commemorativa che reca l'iscrizione: questa cappella decorata nel 1841 con statua marmorea di N.S. Della Misericordia donata dai coniugi Giacomo e Giovanna Celesia veniva nel quarto centenario dell'apparizione restaurata così vollero ad onore della santa Vergine ed a ricordo dei donatori i nipoti i pronipoti gli affini sotto la direzione del Rev.mo Prevosto Mons. Dott. Rodolfo Serra e col concorso dei parrocchiani e di altre persone 8 marzo 1936, IV centenario dell'apparizione

La terza cappella, sempre sul lato destro, è quella dedicata al fondatore dell'ordine teatino, San Gaetano da Thiene; sull'altare, il dipinto di Domenico Piola raffigura San Giorgio in atto di ricevere il Bambino direttamente dalla Vergine. Proseguendo si incontra l'altare maggiore, che oggi appare diverso da quello del tempo in cui la chiesa era retta dai padri Teatini. Nel coro è posta la tela di Luca Cambiaso con la Decapitazione di San Giorgio, che assieme agli altri due dipinti collocati nel presbiterio (San Giorgio nel calderone, a destra, e San Giorgio sulla ruota dentata, a sinistra) forma un trittico dedicato al martirio del santo titolare della chiesa. La quarta cappella, a sinistra dell'altare maggiore, è dedicata alla Madonna Addolorata e reca la pala cinquecentesca con la Pietà attribuita allo spagnolo A. Sanchez Coello. Davanti all'ancona un dipinto del Sacro Cuore di Gesù di Santo Panario. San Raffaele Arcangelo è il titolare della quinta cappella dal 1811, anno in cui fu soppresso l'oratorio a lui dedicato in vico De Negri (anticamente vico dell'Acquavite) e in cui un devoto decise di donare il dipinto del Santo (opera di Gerolamo Costa) e disporre le spese per il culto; nel 1819 fu istituita una congregazione tuttora esistente. Gli affreschi della lunetta con San Raffaele Arcangelo che presenta un'anima alla Gloria Celeste sono di Giuseppe Passano. Il dedicatario precedente al 1811 era San Carlo Borromeo. L'ultima cappella, la prima a sinistra dall'ingresso, porta l'intitolazione al Beato Angelo Marinoni, uno dei primi discepoli di San Gaetano da Thiene e oggetto di culto popolare dal 1762. Francesco Narice è l'autore del dipinto che orna l'altare con il Beato Marinoni a colloquio con Cristo.

Pavimenti: di fronte all'altare maggiore, subito fuori dallo spazio del presbiterio, tre lapidi sepolcrali seicentesche ricordano i defunti Maria Nicoletta Labaini, Alessandro Dadieci e Maria Virginia Gritta.

Pareti: intorno alla metà del '500, nell'ambito dei lavori di restauro della chiesa, Luca Cambiaso e Giovanni Battista Castello “il Bergamasco” realizzarono alcune scene affrescate, delle quali purtroppo oggi non resta traccia a causa della ristrutturazione seicentesca voluta dai Teatini.

Soffitti: nei peducci della cupola sono dipinti ad affresco i Quattro Evangelisti (da destra: San Luca, San Matteo, San Giovanni e San Marco), ciascuno distinto dal proprio simbolo, ad opera di Giuseppe Isola. Un'epigrafe in lettere d'oro su fondo verde corre lungo il tamburo della cupola a ricordare la consacrazione della nuova chiesa nel 1700, l'anno del XVI Giubileo dell'Anno Santo: D.O.M ac DD. Georgio M. Urbis patrono totiusque Liguriae protectori et Cajetano patriarchae filii dicabant anno jubilaei MDCC

Documenti d’archivio

- Anno 964, luglio. Teodolfo, vescovo di Genova, permuta un pezzo di terra della Chiesa di San Giorgio, contro altri beni in Valle di Lavagna, con Eldeprando del fu Zangulfo, Raccolta di pergamene del Monastero di San Siro, Archivio di Stato, Genova

- Annali della chiesa di San Siro, Ms. sec. XVIII, Archivio parrocchiale della Chiesa di San Siro, Genova Breve ristretto dell'Unione della Chiesa e Parochia di San Giorgio di Genova alla Religione dei Chierici Regolari, Ms. sec. XVII, Archivio Storico della chiesa di San Giorgio, Genova

- Chiese di Genova, Ms. anonimo sec. XVIII, Archivio Storico del Comune di Genova Copia di carteggio fra l'Ill.mo Uffizio Edili e il parroco di San Giorgio di Genova, dagli 8 Gennaro 1821 fino ai 25 Novembre 1823, a cura del Reverendo P. Rell, Ms. sec. XIX, Archivio Storico della Chiesa di San Giorgio, Genova

- Corpo Decurionale, Verbali del Consiglio particolare, Ms. sec. XIX, Archivio Storico del Comune di Genova G. Giscardi, Origine e successi delle Chiese, Monasterij e Luoghi Pij della Città e Riviere di Genova, Ms. sec. XVIII, Biblioteca civica Berio, Genova

- N. Perasso, Chiese di Genova, Ms. sec. XVIII, Archivio di Stato di Genova

- D. Piaggio, Epitaphia, sepulchra et inscriptiones cum stemmatibus marmorea et lapidea existentia in Ecclesias genuensibus, Ms. sec. XVIII, Biblioteca civica Berio, Genova

- Registro amministrativo della Chiesa e Parrocchia di San Giorgio. 1836-1854, a cura del Reverendo Giuseppe Terrile, Ms. sec. XIX, Archivio Storico della chiesa di San Giorgio, Genova

 

Le Guide


Situata nell’omonima piazza, l’Anonimo ne da una brevissima descrizione «Ella è una gran bella rotonda, da una gran cupola terminata, ha tre altari per parte, e più il presbiterio» .
Le cappelle sono elencate una ad una, l’autore, si sofferma in modo particolare sulla tavola di Luca Cambiaso rappresentante la Decapitazione di San Giorgio.


Sita nell’omonima piazza, è di antichissima fondazione. «la […] moderna struttura mentisse all’età remotissima. Non leggiam noi che delle spoglie d’Almeria espugnata nel 1148 due porte di bronzo vennero a decorare l’ingresso? E che nel 1379 dopo le vittorie sui veneti a Pola, il Senato le decretò un pallio annovale e pubbliche supplicazioni? Ma di quella non resta vestigio, dacchè i Teatini, ottenutela nel 1629, sul cominciare del secolo scorso la ricostruissero nell’attual forma. L’esterno, rimastosi in fino a noi senza intonaco […], ebbe compimento non son molti anni, e Giuseppe Isola vi figurò il santo guerriero in adorazione di Maria».
Luca Cambiaso dipinse, per volere di Nicolò Raggio che acquistò il giuspatronato del presbiterio e del coro, tre tele raffiguranti i martiri di San Giorgio.
Per quanto riguarda la decorazione a fresco degli interni, Federico Alizeri descrive due cappelle; in una «Giuseppe da Passano […] vi dipinse con insolita cura l’Angelo Custode», nell’altra, Giuseppe Isola, vi dipinse le storie di Ester. «La svelta e capace cupola invidia ai pilastri le belle immagini d’Evangelisti che a fresco colorì […] Isola»

Bibliografia Guide


  • Alizeri Federico, Guida illustrativa del cittadino e del forastiero per la città di Genova e sue adiacenze, Bologna, Forni Editore, 1972 pag. 55-56
  • Poleggi Ennio e Poleggi Fiorella (Presentazione, ricerca iconografica e note a cura di), Descrizione della città di Genova da un anonimo del 1818, Genova, Sagep, 1969 pag. 232

Bibliografia


AA.VV., Chiese di Genova, n°7, Sagep editrice, 1990

L.Balestreri, Storia della chiesa di San Giorgio in Genova, 'A Compagna' Genova, 1973

Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022